Dal sito della Fondazione Donizetti
Johann Simon Mayr nasce a Mendorf, nel ducato di Baviera. Battezzato il 14 giugno 1763, è il primo figlio maschio di Joseph (1738?-1807), maestro elementare e organista, e di Maria Anna Prantmayr (1726-87), sposatisi nel 1761. Ha una sorella maggiore, Maria Viktoria (1762-post1838). Altre due sorelle nasceranno in seguito, entrambe di nome Maria Anna: una nata nel 1770 (era ancora viva nel 1838, a Waldau nel Palatinato), e l’altra nel 1791, frutto di un secondo matrimonio del padre, rimasto vedovo.
Quella di Mayr era una famiglia di musicisti: il padre, il nonno e lo zio erano tutti organisti. Anche Johann Simon impara la musica in famiglia: presto è in grado di esibirsi come cantore in chiesa, anche da solista.
Nel 1769-1772 il piccolo Johann Simon viene mandato a studiare al convento di Weltenburg, presso Mendorf. Le sue doti musicali colpiscono «un ragguardevole personaggio di Vienna» che vorrebbe portarlo con sé nella musicalissima capitale dell’impero asburgico, ricorderà Mayr anni dopo. Il padre non acconsente. Comunque, proprio grazie all’abilità nel canto, nel 1773 Mayr ottiene un posto gratuito al Collegio Gesuita di Ingolstadt, dove studia «grammatica, retorica, logica e fisica». Nel 1777 entra all’università, «dedicandosi allo studio delle Leggi». In questo ambiente conoscerà il barone De Bassus, nel frattempo divenuto titolare del feudo di Mendorf, che lo prende sotto la propria protezione.
I Bassi erano una famiglia di spicco di Poschiavo, capoluogo di un comune indipendente dei Grigioni entro lo Stato delle Tre Leghe. Nel 1675 avevano ereditato le signorie di Mendorf e Sandersdorf, in Baviera: acquisiti successivamente altri titoli, il loro cognome era stato nobilitato in De Bassus. Morto senza eredi diretti un lontano cugino, nel 1780 proprietà e titoli erano pervenuti a Thomas Franz Maria (1742–1815), già podestà della nativa Poschiavo nel 1767 e 1775.
Allievo di Adam Weishaupt (1748-1830), professore di Diritto all’Università di Ingolstadt, nel 1778 De Bassus entra nell’Ordine degli Illuminati, una società segreta fondata da Weishaupt nel 1776, di matrice massonica ma decisamente più radicale.
Dal 1784 le autorità bavaresi sono sempre meno tolleranti nei confronti degli Illuminati. Di ritorno da Poschiavo, di cui era stato di nuovo podestà (1785), De Bassus li accoglie nel suo castello di Sandersdorf, che nel 1786 è però oggetto di perquisizioni e sequesti di documenti da parte della polizia. L’anno dopo gli Illuminati sono dichiarati fuorilegge: De Bassus abbandona la Baviera, riparando a Poschiavo.
Lo segue anche Mayr, che per un paio d’anni a partire dal 1786 (o 1787) è con lui prima a Sandersdorf, poi a Poschiavo e a Tirano. Ha ripreso gli studi musicali da autodidatta, e perfino pubblicato a Regensburg una raccolta di canzoni tedesche (1786). De Bassus non solo lo incoraggia, ma ne finanzia gli studi.
Tra il 1780 e il 1787 a Poschiavo è attivo anche il bergamasco Giuseppe Ambrosioni, marito di una cugina del barone, responsabile di una casa editrice patrocinata da De Bassus che si proponeva di diffondere in lingua italiana libri di contenuto non ortodosso. È attraverso Ambrosioni, verosimilmente, che Mayr conosce Carlo Lenzi (1735-1805), maestro in S. Maria Maggiore dal 1767, e decide di studiare con lui a Bergamo. L’esperienza è però deludente, e il sostegno economico di De Bassus sta per esaurirsi. Mayr trova a Bergamo un altro mecenate, il canonico conte Vincenzo Pesenti (1720c.-94), che lo tiene al proprio servizio ma contemporaneamente ne sovvenziona gli studi a Venezia con Ferdinando Bertoni (1725-1813), maestro di cappella in S. Marco.
Più che il rapporto con Bertoni, per la formazione di Mayr sono decisivi l’intenso studio personale e ciò che la ricca vita musicale veneziana metteva a disposizione: gran quantità di musiche ecclesiastiche, spettacoli teatrali, concerti nei conservatori. Mayr stesso comincia a presentare lavori suoi: musiche da chiesa (1791), e 4 oratori al Conservatorio dei Mendicanti tra il 1791 e il 1795. Nel carnevale 1794 debutta alla Fenice con un’opera seria, Saffo, con scarso successo. L’incoraggiameno del celebre Niccolò Piccinni (1728-1800), a Venezia per impegni teatrali, e la morte del suo mecenate Pesenti, nel dicembre 1794, inducono Mayr a imboccare più decisamente la carriera teatrale.
Da compositore al servizio di un nobile protettore, Mayr ora è un libero professionista sul mercato teatrale italiano. Sempre più presente nei cartelloni dei teatri veneziani con opere serie, comiche e farse, ha i primi successi alla Fenice col dramma Lodoiska (1796) e al S. Benedetto con la farsa Che originali! (1798).
Nel novembre 1796 Mayr sposa Angela Venturali, alla quale dava lezioni private dal 1790. La ragazza ha 27 anni ed è di famiglia agiata, figlia di un commerciante con casa a Venezia in calle della Rosa, e residenza di campagna a Villorba, presso Treviso. A un anno dalle nozze, Angela però muore dopo aver dato alla luce un bambino, Giuseppe, che sopravvive solo poche settimane.
La carriera di Mayr è decollata. Nella nuova Italia napoleonica scrive per la Scala (1800), inaugura il teatro di Trieste (Ginevra di Scozia, 1801), lavora a Napoli, Roma, Vienna (1802-03). Nel maggio 1802 è nominato maestro di cappella in S. Maria Maggiore a Bergamo, subentrando al vecchio Lenzi. Alla presidenza dell’ente che l’amministrava era una vecchia conoscenza dei tempi di Poschiavo, Giuseppe Ambrosioni.
Mayr si stabilisce definitivamente a Bergamo, e nel 1803 acquista casa in contrada S. Lorenzino 151 (oggi via Mayr). Nell’ottobre 1804 sposerà la cognata Lucrezia Venturali, da cui avrà Giuseppe, vissuto neppure un paio di mesi (1809), e Marietta (1812-69). Sposatasi nel 1837 con l’ingegner Luigi Massinelli, Marietta darà a Mayr una nipotina, Adele (1838-1921).
La carriera teatrale di Mayr continua fino al 1824, nei maggiori teatri di Milano, Napoli, Venezia, Roma.
Pur di restare a Bergamo, sua patria adottiva, Mayr rifiuta posti di prestigio a Vienna (1802), Parigi alla corte imperiale di Napoleone (1805), Milano come direttore del Conservatorio (1807), Dresda (1808).
Lasciata la professione teatrale, Mayr prosegue quella di maestro della cappella musicale di S. Maria Maggiore. È anche il compositore ufficiale nel caso di eventi cittadini, come per esempio le visite a Bergamo degli imperatori d’Austria Francesco I (1816) e Ferdinando II (1838).
Nel 1826 problemi di salute cominciano ad affliggere Mayr: dal 1832 si manifesteranno quelli alla vista, persa progressivamente. Nel 1844 muore sua moglie. L’anno dopo anche lui si spegne.
Musicista colto, letterato, storiografo, Mayr è stato una personalità fondamentale per la vita culturale e sociale di Bergamo. Ha diretto per tutta la vita la cappella di S. Maria Maggiore (dal 1802) e le Lezioni Caritatevoli di Musica (dal 1806), collaborato col Teatro della Società aperto nel 1809, istituito il Pio Istituto Musicale a favore dei musicisti a riposo e delle loro vedove (1809), fondato l’Unione Filarmonica (1823), presieduto l’Ateneo (1823-26).